La
vicenda del Trianon è emblematica dei guasti che affliggono la
gestione del patrimonio storico e culturale della nostra Città.
Parliamo di uno di quei luoghi che dovrebbero essere tappa obbligata
di un percorso attorno alle tradizioni di Napoli, un teatro
dall'acustica perfetta, che ha un secolo di vita, lungo il quale ha
visto nomi illustri come Scarpetta, De Filippo, Viviani, Di Maggio,
De Curtis, Maldacea calcare le tavole del suo palcoscenico, fino a
diventare una vera e propria Mecca della Canzone Napoletana, e che
ora invece cade a pezzi nell'incuria e nel degrado, a mostrarci i
segni estremi del disinteresse delle istituzioni verso il bene
pubblico. Un motivo in più per vergognarci dell'insensibilità e del
pressapochismo che mandano in rovina le infinite risorse che il
passato ci ha trasmesso e non aspetterebbero altro che un minimo di
acume per diventare occasione di sviluppo.
In sostanza – avrete
letto – la Regione Campania lascia che le infiltrazioni d'acqua
facciano marcire il soffitto del loggione, che i fregi cadano a
pezzi, che le crepe dell'antica Torre della Sirena, venuta alla luce
durante i lavori di ristrutturazione di appena una dozzina d'anni fa,
minaccino uno dei più interessanti reperti archeologici della Città
Greca di ventitré secoli fa, mentre ambienti che sarebbero ideali
per ospitare mostre e convegni sono lasciati ai topi. Di fatto,
un'amministrazione regionale che più volte, soprattutto nel recente
passato, ha dato ampie prove di una disinvolta (diciamo così)
gestione delle risorse economiche, non riesce a trovare i fondi
neppure per assolvere al compito della manutenzione ordinaria:
l'impresa di pulizie non è pagata da mesi, ci sono state proteste da
parte dei lavoratori, il conto corrente del teatro è sotto
pignoramento.
Un'altra triste prova di ignavia e di irresponsabilità
che chiamano il nostro Comune a farsi attore primario di un recupero
della struttura, lì dove la Regione ha miseramente fallito. Questo è
l'auspicio che accompagna l'idea di un'assemblea pubblica a Palazzo
San Giacomo che dovrebbe tenersi la prossima settimana. L'augurio non
è solo che il Teatro Trianon riacquisti il suo decoro, ma che possa
trovare energie e idee per risorgere come fucina di iniziative.